lunedì 28 gennaio 2013

Review NYX Single Eyeshadow

Ci metto la faccia #2

Ecco finalmente la mia review dei Single Eyeshadow della NYX. C'ho messo così tanto che han quasi fatto prima questi ombretti ad arrivare sul mercato italiano che io a pubblicare questo post. Ma finalmente ci siamo.

Questi ombretti sono disponibili in una amplissima gamma di colori e possono avere ben 6 finish diversi, che a volte si incrociano tra loro per un risultato "ibrido". La scelta insomma non manca e ce n'è davvero per tutti i gusti!
Riguardo i succitati finish differenti, vi riporto la leggenda presente sul sito Cherryculture dove questi ultimi sono elencati e descritti, in inglese ovviamente, quindi spero vogliate fidarvi della mia traduzione...

Shimmer: ombretto brillante con un leggerissimo effetto glitterato
Matte: colore "piatto" (opaco) senza shimmer o frost
Sheer: un accenno di colore opalescente
Glitter: ombretto con glitter per creare un audace scintillio
Frosty: ombretto scintillante ma senza glitter
Metallic: colori audaci con un'intensa brillantezza

Secondo me alcune di queste diciture sono quantomeno ridondanti, ad esempio il finish metallic è chiaramente metallizzato e così via. Ma di questo parlerò più approfonditamente quando entrerò nel dettaglio dei singoli ombretti momentaneamente in mio possesso, che son solo quattro me tapina. Ma procediamo con ordine.



In generale i Single Eyeshadow(s) di NYX hanno una buona pigmentazione e si sfumano incredibilmente bene. Anche la durata è altrettanto buona, ma devo specificare che li ho sempre messi sopra ad un primer, non perché ritenessi che il prodotto ne avesse bisogno per reggere di più, ma perché per pura fatalità ho sempre fatto trucchi con questi ombretti in occasioni in cui avrei usato il primer a prescindere, poiché sapevo che sarei stata fuori casa tutto il giorno. Non so se si capisce qualcosa di quel che ho scritto, spero di sì (per ogni dubbio chiedete pure per me è sempre un piacere chiacchierare con voi).
L'applicazione risulta semplice e il prodotto non è affatto polveroso (almeno non nelle colorazioni che ho io), cosa che per me è estremamente positiva.

giovedì 24 gennaio 2013

Chanel wonders

Spring Summer  2013


Oggi è una di quelle giornate in cui no farei altro che mangiare cioccolata dalla mattina alla sera. Ci siamo capite no? E giustamente oggi esce finalmente il sole, proprio mentre io non sono nella forma fisica ideale per approfittarne in pieno. Mi sono comunque prodigata nel tentativo di fare le foto che dovrebbero documentare la mia prossima review, ma nonostante la luce ottimale il risultato è poco più che inguardabile. Faccio già da ora pubblica ammenda: la mia fotocamera è veramente un cesso, passatemi il francesismo s'il vous plait.
A proposito di francesi... è proprio di una delle più famose maison di moda d'oltralpe che vi voglio parlare. O meglio voglio condividere con voi, come annunciato dal titolo qualcosa che secondo me è meraviglioso.

Karl Lagerfeld è un genio, tutto quello che fa gli riesce in maniera stratosferica, o almeno tutto ciò che fa vedere a noi. Poi nel privato fatti suoi. Sta di fatto che oltre ad essere uno dei più grandi stilisti (e già mi sembra un termine riduttivo) di sempre, è anche un eccezionale fotografo ed così che per le collezioni Chanel primavera/estate 2013 ha deciso di mettersi di nuovo dietro l'obbiettivo.
Oltre ai meravigliosi scatti che potete ammirare in questa gallery di Harper's Bazar e il Nostro ha filmato il dietro le quinte della collezione haute couture realizzando una clip che io ho trovato a dir poco esaltante e che potete trovare qui dato che io non riesco ad inserirlo nel post perché sono una vera schiappa!

La bellezza delle immagini e dei capi si commenta da sola, io posso solo aggiungere di aver infinitamente apprezzato l'attenzione ai dettagli, agli accessori, ma soprattutto il focus iniziale sul makeup. Inutile dirvi che quegli occhioni bistrati in nero e contornati di piume di tulle mi fanno a dir poco impazzire, me ne sono praticamente innamorata!

Ma non finisce qui. Lagerfeld ha infatti realizzato un vero e proprio mini movie per presentare la sua collezione pret-à- porter per Chanel. Le immagini in bianco e nero e "accellerate", realizzate con una apposita tecnica ricorda il cinema muto di una volta, raccontano tre giornate al parco ed è per questo che il filmato si intitola Public Garden. I giardini in questione sono quelli del Museo Rodin mentre come protagonisti abbiamo fior fiore di modelle, ovvero Lindsay Wixson, Stef van der Laan, Aymeline Valade e anche un bel maschietto cioè il modello Brad Koenig.
Il video è molto carino e siccome non dura molto non c'è bisogno che io vi anticipi nulla, credo che riuscirete comunque a gustarvelo fino alla fine.


Del resto a chi di noi non è mai capitato di abbandonare distrattamente una shopping bag firmata Chanel sulla panchina di un parco parigino?


lunedì 21 gennaio 2013

The Perks of Being a Wallflower o il "ragazzo da parete" di una volta...

Lunghissime considerazioni e chiacchiere sul libro e il film



Lo avevo annunciato, lo avete temuto ed eccolo finalmente: il post su The Perks of Being a Wallflower... che è innanzitutto un romanzo - di formazione - di Stephen Chbosky, che io ho amato moltissimo. Ho quindi bisogno di parlarne anche se le mie parole saranno di sicuro ben lontane dal rendergli giustizia.

Pittsburg. Periferia. Siamo negli anni '90 e la storia è quella del giovane Charlie, che ci parla di sé e della sua vita attraverso delle lettere che scrive ad un amico anonimo, cioè ad una ragazzo, presumibilmente della sua scuola, che non conosce di persona e a cui non vuole rivelare a sua volta la sua identità.
Il bisogno di raccontarsi, in questo ragazzo che preferisce pensare piuttosto che interagire, nasce nel momento in cui, dopo l'improvviso suicidio del suo migliore amico Michael, Charlie si trova a dover affrontare il primo anno di liceo, una sorta di rito di iniziazione, di crocevia fondamentale nella vita di molti adolescenti.
Ma Charlie non è un adolescente come tanti, dietro il suo carattere morbosamente introverso si celano dei segreti che gravano irrimediabilmente sul suo animo sensibile. A tormentarlo c'è infatti, sin dalla sua infanzia, l'incapacità di elaborare e superare il lutto per la morte violenta e prematura dell'adorata zia Helen e un passato di degenza in un ospedale psichiatrico.
L'ingresso nell'universo, per molti versi spietato, della scuola superiore potrebbe essere un ulteriore trauma per un ragazzo come Charlie, uno di quelli che alle feste stanno immobili in un angolo da soli, a fare tappezzeria (da qui il titolo del libro che in italiano era stato tradotto come"Ragazzo da parete", ma che ora verrà edito nuovamente con lo stesso titolo che la distribuzione nostrana ha deciso di dare al film, ovvero "Noi siamo infinito").


Per fortuna ad accompagnare il nostro protagonista in questa nuova avventura, e in un' importantissima fase di crescita personale, arriva Sam, la ragazza di cui Charlie si innamorerà, e il suo fratellastro Patrick. Questi due ragazzi nient'affatto convenzionali lo introducono nella loro cerchia di amici e per Charlie inizia un periodo di forti emozioni, di prime volte e nuove esperienze. Mentre per noi che leggiamo comincia una storia bellissima e straziante, che raggiunge una profondità specifica quando parla di argomenti sensibili come l'uso di droghe, la sessualità e la depressione.
E per quanto riguarda la trama mi fermo qui, un po' perché scriverla è una cosa che odio fare e che mi fa sclerare ogni volta che recensisco un film, ma soprattutto perché non voglio svelarvi troppo.


Non ricordo con esattezza quando o come ho saputo di questo libro, mi sfugge la circostanza esatta, ma credo che sia legata agli Smiths, uno dei miei gruppi preferiti di sempre a dir poco, di cui il protagonista è un grande fan. Le loro canzoni vengono infatti citate spesso e per me questa è una discriminante più che legittima per scegliere un libro (o un film) piuttosto che un altro. Come se non bastasse tra le varie citazioni e non solo, abbonda la presenza del Rocky Horror Picture Show e di tante altre cose che hanno fatto parte della mia gioventù.
Non mi serviva altro, ho voluto leggere questo libro non appena sono venuta a sapere della sua esistenza e sono felicissima di averlo fatto. Questo per me è stato uno di quei libri con cui, mentre si legge, viene instaurato un rapporto vero è proprio, di scambio, di affetto, di quel che vi pare, ma è così e so che molte di voi capiranno di cosa parlo o almeno lo spero.

mercoledì 16 gennaio 2013

Next Trend: Black & White big bold stripes

A qualcuno potrebbero ricordare il completo che si portava dietro le sbarre 
quando si stava con la proverbiale palla al piede.
Per la sottoscritta sono sinonimo di Beetlejuice
e dell'universo di Tim Burton.
Con il loro gioco ottico sono difficilissime da portare
una vera sfida!































lunedì 14 gennaio 2013

It's Golden Globes Time Bitches!

Della serie: per fortuna che ci son gli altri a fare il lavoro sporco!

Ed eccomi a rompere l'annunciato silenzio stampa molto prima del previsto!
Si è tenuta ieri la cerimonia di consegna dei Golden Globes. Voi l'avete vista/seguita? Io purtroppo no, perché nonostante il raffreddore, che inizia a scemare ma comunque non mi molla, ho avuto un fine settimana abbastanza pieno, che mi ha tenuto parecchio fuori casa.
Ma per fortuna c'è internet e quindi si può rimediare a (quasi) tutto. Eccovi dunque una lista completa dei premi con candidati e vincitori per ogni categoria. Purtroppo ancora non ho auto modo di vedere molte delle pellicole in questione, ma sono comunque felice che Lincoln di Spielberg non abbia fatto manbassa di premi, almeno qui. Già perché per gli oscar ha ricevuto ben 12 nominations e secondo me se le è beccate "sulla fiducia" ovvero in virtù del nome del regista, a cui le candidature sembrano essere dovute. Io il film ancora non l'ho visto (non mi interessa neanche a dire il vero ma lo vedrò per completezza d'informazione) e magari dopo la visione cambierà idea e scoprirò che sono io ad essere prevenuta e non Spielberg ad essere "raccomandato" dalla mafia cinematografica di Hollywood, ma ne dubito.

Veniamo ora alla parte più glamour della cerimonia, cioè i look che le star hanno sfoggiato sul red carpet. Christine Mielke, l'angelo salvatore che ha dato vita a quella meraviglia di temptalia, ha fatto un ottimo e comodissimo recap ricco di foto che potete ammirare qui! In alcuni casi vengono anche fornite delle utilissime indicazioni su come ricreare lo stile del makeup o dell'acconciatura.
Io sinceramente sto facendo fatica a trovarne qualcuno che mi piaccia particolarmente, voi che ne pensate? Ecco un paio di esempi, ho scelto questi perché si tratta di attrici che in qualche modo apprezzo, per un motivo o per un altro...

Jennifer Lawrence

Anne Hathaway

pictures via temptalia


sabato 12 gennaio 2013

Coming Soon...

I mali di stagione colpiscono ancora... e colpiscono me, tanto per cambiare.
Ho un brutto raffreddore, quindi i miei prossimi post potrebbero tardare un po' ad arrivare, fatta eccezione per uno che "in bozza"è già pronto. So che a voi probabilmente non potrebbe fregare meno ma tant'è, volevo comunque rendervi partecipi delle mie disavventure, anche se mi rendo conto che il livello di interesse di quello che sto scrivendo è pari allo zero.
Appena la salute e il tempo mi assisteranno ho un paio di cosette di cui mi va proprio di parlarvi.
In primo luogo - e scalpito all'idea - ci sarà una review degli ombretti mono NYX. Infatti qualche giorno fa mi è arrivato il pacco con i prodotti ordinati da Cherry Culture, che nel frattempo ho potuto testare con una certa soddisfazione. Il post a riguardo arriverà  non appena avrò a disposizione delle foto decenti, perché fatalità ogni qualvolta avrei voluto dedicarmici, il meteo non era a mio favore. Non avendo una macchinetta digitale di eccezionale qualità (le uniche reflex che possiedo per ora e a cui voglio tanto bene sono analogiche) ho davvero bisogno della giusta dose di luce naturale per fare le foto a questi piccoli e desiderabili oggettini.
Nel frattempo continuerò ad ignorare l'agghiacciante tonfo con cui i miei post su cinema & co. si spiaccicano in fondo al baratro fatto di indifferenza in cui precipitano inesorabilmente ogni volta, anche se questo mi spezza il cuore (ma sì, aggiungiamo un pizzico di teatralità per distogliere l'attenzione del lettore dalla quasi totale assenza di contenuti davvero rilevanti). Purtroppo per voi ce ne saranno altri, in particolare, come avevo accennato nel mio post precedente che nessuno ha osato leggere, pubblicherò prossimamente un post su The Perks Of Being a Wallflower - opera del cui titolo continuo a rifiutare qualsivoglia traduzione maldestra e inopportuna nella nostra lingua - dove si parlerà del libro e del film.
Non prendetemi troppo sul serio, io non lo faccio mai, ho paura che mi faccia venire le rughe... e se proprio devo procurarmele preferisco ricorrere ad una massiccia dose di risate!
Vi auguro con tutto il cuore di trascorrere uno splendido week-end o quel che ne resta!




imagine via etsy


mercoledì 9 gennaio 2013

Preferiti di dicembre - Entertainment edition


Avrei voluto postare prima questa seconda ed ultima parte del post ma la sorte avversa ha fatto di tutto per impedirmelo. Spero di riuscirci almeno oggi dato che, per vostra fortuna, questo atto conclusivo sarà rapido ed indolore!
  • Un polpo alla gola di Zerocalcare - Finalmente parliamo un po' di carta e inchiostro. Un polpo alla gola però non è un libro, ma un albo a fumetti, l'ultima fatica di Zerocalcare, geniale narratore delle anomalie della vita quotidiana e insuperabile "perculatore" delle debolezze e delle nevrosi della generazione a cui appartiene ovviamente anche la sottoscritta. Questo suo secondo lavoro è una storia, divisa in un trittico, sulle paranoie e i segreti, sui sensi di colpa che ti fanno venire per l'appunto il temibilissimo "polpo alla gola". In ognuna delle tre parti assistiamo ad una diversa fase della crescita dei tre amici protagonisti, mentre le loro avventure - farcite con spassosissime citazioni dell'universo un po' trash della cultura pop tipica degli anni 80 - vengono riportate con un'irresistibile esasperazione tragicomica. Nel mio caso l'affinità anagrafica aiuta di sicuro, ma credo che il talento di questo ragazzo vada ben al di là. Comunque le recensioni della crta stampata non mi escono bene come quelle dei film, perciò per capire di cosa parlo fatevi un giro sul suo blog!
  • La parte degli Angeli (The Angels' Share) - L'ultimo e ottimo film di Ken Loach, cineasta inglese celebre per la sua capacità di fondere tematiche sociali e commedia. Quello che io trovo straordinario dei suoi film è il fatto che riescano a mostrare la verità di alcune realtà sociali, e a far riflettere su di esse, senza però far mancare allo spettatore l'intrattenimento vero e proprio. Non è da tutti riuscire a rappresentare la società nella sua parte più disfunzionale e i suoi ingranaggi marci facendo allo stesso tempo del grande cinema d'autore. La parte degli Angeli è la definizione con cui si indica il 20% di alcol che ogni hanno evapora disperdendosi nell'aria durante la lavorazione nelle distillerie e questo è tutt'altro che un film religioso. Il protagonista è Robbie, un piccolo delinquente della periferia di Glasgow, che riesce ad evitare l'ennesima condanna al carcere perché sta per diventare papà. Il giovane comunque scontare una pena facendo servizi socialmente utili. Il suo supervisore è un grandissimo appassionato di whisky e scopre ben presto che il ragazzo ha un palato straordinario e un gusto ben al di fuori dell'ordinario per questo particolare "nettare". Per Robbie, che vuole lasciarsi alle spalle il passato e prendersi cura della sua neonata famiglia, si tratterà di un vero e proprio dono che gli permetterà di riscattarsi a modo suo. Un inizio abbastanza aggressivo ci introduce ad una rocambolesca e scanzonata avventura, che diverte ma fa al contempo pensare. Una bella storia che parla di forza di volontà e speranza, saltando senza esitazione l'ostacolo dei cliché. C'è un altro film che ho visto a dicembre, ma non è ancora uscito in Italia e inoltre è tratto da uno dei libri preferiti, quindi ho deciso di dedicargli un post a parte che spero di riuscire a scrivere al più presto!


lunedì 7 gennaio 2013

Preferiti di dicembre - Beauty edition

Il titolo dice già tutto, quindi vengo direttamente al sodo, poiché questo si preannuncia come un post molto lungo, o meglio ancora, questa sarà la prima parte tematica di un post molto lungo. Il mese di dicembre è infatti stato molto generoso con me, perciò ho diverse cose di cui voglio parlare e poi ormai lo avrete capito che la chiacchiera mi piace ;)


  • Naked Eyeshadow - Già proprio lui, quello che da il nome alla ormai celebre Naked palette della Urban Decay. Un marroncino davvero molto chiaro, che tende quasi al beige, un colore bello e naturale, che credo doni a tutte le carnagioni. Oltre a piacermi la tonalità ne apprezzo anche la texture (cosa che purtroppo non posso dire di tutti i suoi compari). Nell'ultimo periodo lo sto usando sempre, sia per i trucchi nude che per quelli più elaborati e "carichi". Lo uso come colore di transizione, dopo aver steso il primer, lo applico nella piega e lo sfumo, poi procedo con quello che ho programmato. Ormai è diventato una specie di rito!
foto via temptalia.com

mercoledì 2 gennaio 2013

Tra quisquiglie e logorrea... ci metto la faccia! Crema My Skin Effetto Matt by Essence

Primo post del 2013 e prima recensione in assoluto di un prodotto cosmetico!

... a cui ne seguiranno altre credo. Non perché io mi senta un'autorità nel settore, anzi, sono semplicemente una ragazza (non più giovanissima magari) alla scoperta tra gli scaffali e gli espositori. Come molte vado a tentoni, a volte ci azzecco a altre no.
Quando mi capita di scovare qualcosa di valido che merita davvero, sento il bisogno di parlarne e condividere le mie opinioni. Tutto qui.



La prima volta che mi sono imbattuta nella crema effetto matt My Skin della Essence fu da Coin, dove notai uno stand mai visto prima, con un marchio che però conoscevo fin troppo bene e che apprezzo moltissimo. Mi sembrò una novità interessante, ma in quel momento andavo troppo di fretta per potermici soffermare.
Dopo diverso tempo ho finalmente ritrovato uno stand di prodotti My Skin di fianco a quello normale della Essence dove mi servo di solito. Tra i vari prodotti è stata di nuovo la crema effetto matt a colpire la mia attenzione. Probabilmente ne avevo sentito parlare bene, anche se non ricordavo di preciso dove e da chi, tutta via c'era in me una reminiscenza di questo giudizio positivo che mi ha spinto all'acquisto in modo irrefrenabile, come se da esso dipendesse il bene dell'umanità intera.
Ovviamente il mondo non è diventato un posto migliore, ma la mia faccia sì.

Una piccola premessa, prima di passare alla review vera e propria. Io sono sempre a caccia di creme del genere perché ho la pelle mista. Per mista non intendo che ho una zona T grassa e il resto del viso normale, o tendente al secco, no. La mia pelle, in particolare proprio nella famigerata zona T, è allo stesso tempo grassa e con i pori leggermente dilatati e terribilmente secca, tanto da spellarsi. Poi ci sono le guance che sono zona franca. Il fatto che queste due tipologie di pelle agli antipodi, possano convivere sulla stessa faccia potrebbe sembrare fantascienza allo stato puro, ma per me è la pura e triste verità.

Partiamo dati alla mano: per un prezzo irrisorio (3/4 euro circa, forse anche meno) vi portate a casa ben 50 ml di prodotto. Un affarone senza ombra di dubbio.
Ma io ho imparato che nella vita nessuno ti regala niente, quindi il prezzo così basso invece di invogliarmi, per qualche attimo, mi ha fatto titubare e mi sono chiesta quale e quanta qualità ci si potesse aspettare da un prodotto talmente low cost da non crederci. Ma del resto la cifra modica fa anche in modo che, in caso di insoddisfazione, alle brutte la perdita per le tasche dell'acquirente sia di pochissimi spicci. Un rischio minimo che ho voluto correre, perché io della Essence mi fido.
Per fortuna comunque, quello ipotizzato, non è stato assolutamente il mio caso! Questa crema ha sbaragliato tutte le mie aspettative.